“In quale stanza desidera stare?”
Con questa semplice domanda inizia il soggiorno presso la nostra struttura. Un protocollo di gentilezza che consente all’ospite, di fornirci la sua lista dei desideri e a noi di dare inizio all’incredibile esperienza che si può vivere in un piccolo ma autentico territorio come il Molise.
Nella Dimora Pardo anche le stanze sono in attesa del loro ospite, perché realizzate in modo da abitare quel determinato luogo con le sue tradizioni e la sua cultura. Le camere diventando, così, il luogo privilegiato del nostro stato d’animo, delle nostre azioni e delle relazioni.
Ce ne siamo accorti durante il lockdownd vissuto per mesi tra le stanze di casa, correndo il rischio di passare intere giornate a riprogrammare il nostro tempo, o addirittura a lasciarlo trascorrere senza dargli un ritmo.
Vogliamo provare a raccontarvi la concezione che ha portato alla creazione delle nostre stanze sognate sin dall’inizio come luogo generativo di relazioni. L’obiettivo è quello di uscire dalle stanze che ci intrappolano, ci annoiano e ci tolgono energie, fino a trovare quella giusta in grado di darci la forza e il coraggio di ripartire, di conoscerci meglio e di scoprire qualcosa di nuovo.
Progettare questa Dimora è stato un pò come progettare una casa.
Partiamo da qui!
L'INGRESSO
In tutte le strutture ricettive la hall rappresenta un luogo importante di accoglienza, di desideri e di dialogo. Ma a casa in quale stanza lasci aperta la porta ai tuoi pensieri, alle tue idee, ad un tempo per registrare un nuovo avvenimento? Quale stanza ti dispone ad accogliere qualcuno? Anche gli oggetti che ci circondano sono importanti perché diventano gli strumenti che ci aiutano nella generazione di una nuova idea, nella conoscenza di qualcuno, nella acquisizione di nuove informazioni. Sul nostro tavolino non manca mai qualcosa di dolce, come un cioccolatino, qualcosa di bello, come un quadro o un’opera d’arte, qualcosa da ascoltare, come il Dusa Nasa, un album in croato molisano realizzato da una giovane band ed infine qualcosa di tecnologico, ed infine un pc, per trascrivere l’arrivo di un ospite e dei suoi desideri.
SOGGIORNO
Questa stanza della casa è il luogo del cambiamento frutto della condivisione, del dialogo e di un buon caffè preparato con la moka a fuoco lento. Identità e senso di appartenenza si arricchiscono delle parole che si pronunciano, delle idee che si condividono, delle storie che si raccontano. In questo spazio domina una grande libreria che si mette in mostra e svela i segreti, le intuizioni e i progetti delle persone che la utilizzano. Durante questo scambio di vite tutto si trasforma perché “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continuare ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce” affermava il fisico britannico Paul Dirac.
SALA DA PRANZO
Detta anche stanza della collaborazione, la sala da pranzo è il luogo in cui la relazione produce un duplice effetto: da un lato la bellezza dello stare insieme e dall’altro la condivisione delle fatiche e delle difficoltà. Si tratta di un vero e proprio percorso di formazione, nel quale ci si impegna reciprocamente a conoscersi o a riconoscersi e soprattutto a imparare cose nuove. Per questo tavolo non devono mai mancare: un libro delle ricette (possibilmente quello scritto dalla nonna e continuato dalla mamma), un cestino di uova appena raccolte, un sacchetto di farina macinata al mulino e una bottiglia di olio fatta con le olive della terra locale. Non dimenticate il brindisi con un bicchiere di Tintilia per sfumare le fatiche e inebriarsi del profumo delle “taccozze al sugo” appena fatte.
CAMERA DA LETTO
Sono ben 12 le nostre stanze ed ognuna ha un nome, un tema, un libro di esperienze per ispirare un viaggio o un cammino. La camera da letto va vissuta a due ritmi: quello del riposo, dopo una lunga giornata passata ad incontrare, esplorare e degustare; e quella della custodia di un ricordo, un pensiero, un desiderio, un giorno in più nel luogo che ami, con la persona che trovi.
Il rumore del vento, il suono delle campane, la luce del sole e il colore dei fiori sono la cornice del balcone che affaccia sul cortile o sulle onde delle colline fino a giungere al mare. È il luogo della cura, del calore e del sogno di viaggiare, di respirare, di camminare in una terra che sarà certamente cambiata ma nella misura in cui l’abbiamo amata e desiderata
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