C'è un collegamento con la festa del 2 febbraio! Ma cosa si festeggia?
Candelora, purificazione o presentazione al tempio? Ve lo spieghiamo noi...
“Santa Maria della purificazione” è il nome della bellissima Cattedrale di Termoli che è il cuore corallino (per il colore delle sue pietre) del borgo medievale.
Le tracce di questa denominazione sono nella lunetta del portale d’ingresso, nel gruppo scultoreo che a causa degli eventi accaduti nei secoli è ormai ridotto ai minimi termini.
Si tratta della rappresentazione di una festa cristiana a tutti ben nota istituita dopo il Concilio Vaticano II, ovvero sia la Presentazione al Tempio di Gesù Bambino, anche detta “Candelora” perché in questo giorno si benedicono le candele, segno di Cristo che illumina il mondo intero.
Prima del Concilio questa festa poneva l’attenzione sulla figura di Maria nel rito ebraico della purificazione, infatti per tradizione la donna dopo il parto doveva rispettare un periodo di quarantena, e solo alla fine di questo tempo, insieme al marito, avrebbe portato il figlio al Tempio per farlo circoncidere.
Per un attimo riportiamo questo evento ai giorni nostri e ci accorgiamo di quanto abbia a che fare con ciò che stiamo vivendo da un anno a questa parte.
Tutto ci parla di attesa, cioè un tempo per toglierci di dosso qualcosa che rischia di infettare gli altri, l’attesa di una guarigione, ma sopratutto l’attesa della normalità che in questa lunetta si traduce in un gruppo di persone che si incontrano in un luogo comunemente adibito alla raccolta dei fedeli, e se ci facciamo caso da sempre questa meravigliosa scena scultorea fa da cornice a un luogo prezioso della comunità: la piazza.
A tutti manca vivere la piazza come luogo di incontro tra persone, da Milano a Siracusa, in lungo e in largo la nostra bella penisola, in tutto il mondo e tutte le culture si sta vivendo questo grande disagio...ma ritornando alla lunetta con la scena della “Presentazione di Gesù”, vediamo che oltre alla quarantena di Maria c’è chi ha aspettato ben più a lungo attendendo qualcosa, è il caso dell’altro personaggio chiave della rappresentazione, il sacerdote Simeone che era molto anziano, quasi al termine della sua vita.
A Simeone era stato predetto che avrebbe visto il messia di persona, dunque attende pieno di speranza anche quando ormai è vecchio e la sua vista se n’è andata, lui è certo che l’attesa non sarà vana.
La scena che vediamo in questa splendida lunetta è un “selfie” di quel momento in cui le attese (quarantene e ultra quarantene) dei personaggi, superate le mille difficoltà, vengono interrotte dalla MERAVIGLIA.
Ogni attesa ha un compimento, perciò siamo certi che contempleremo ancora con più meraviglia le nostre piazze gremite di gente, anzi invitiamo tutti a Termoli, per conoscere la storia misteriosa del tesoro che custodisce la Cattedrale di Santa Maria della purificazione.
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